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Al Posto Mio

Com’è nato Alpostomio.com, ovvero «sarebbe bello se…»

Una sera di settembre a cena da Roberta e Salvatore, mentre aspettavamo che l’arrosto fosse pronto e Salvatore versava un discreto Primitivo di Manduria – è pugliese doc, come i suoi vini – Roberta raccontava di aver comprato i biglietti per andare Roma ma di non doverci più andare perché l’appuntamento era stato spostato: «Non è che qualcuno – chiedeva con un tono tra il seccato e il supplichevole – deve farci un salto a fine mese?»
Elisabetta, che ha i genitori romani, ha risposto che c’era appena stata. Io, Gigi, ho detto che ci sarei andato volentieri, sul finire dell’estate Roma è così bella, impegni di lavoro, però, non me lo consentivano.
Allora a Roberta è scappato: «Possibile che non ci sia un sito dove ‘riciclare’ i biglietti non utilizzabili?»
«Si – ha commentato Marino, che fa il commercialista ed è sempre il più concreto – potresti scambiarli online o almeno venderli a metà prezzo, sempre meglio di niente».
«Ho cercato – ha risposto Roberta – ma non ho trovato nessun sito che offra un servizio di questo genere».
«Sarebbe bello se ci fosse un sito così – ha aggiunto Elisabetta – dove cedere o scambiare i biglietti che non si possono usare. Non è una cosa così rara: un mio collega, per esempio, ha perso la caparra di un viaggio in Austria, perché il figlio si è fatto male pochi giorni prima di partire».
«Sì, e magari dove acquistare i biglietti scontati da chi non può andarci – ho continuato io – anche per una partita, un concerto o il teatro. Oppure gli ultimi posti non prenotati, come succede a New York, dove a Times Square ci sono le file per comprare i biglietti degli spettacoli di Broadway».
«Si – ha aggiunto Roberta – sarebbe bello mettere a disposizione di altri ciò che non si può usare. Così non sarebbe un problema prenotare prima i propri viaggi. In ogni caso, non perderesti anticipi e caparre. E chi acquista risparmierebbe qualcosa. Quasi una forma di condivisione del tempo libero. Una formula del tipo ‘Se non posso andarci io, vai tu al posto mio’».

«Scusate – ha concluso Marino con una punta di ironia – ma se è così facile e bello, perché un sito così non lo fate voi?»